Installation guide (Italiano)
Questo documento vuole essere una guida per l'installazione di Arch Linux utilizzando un sistema live avviato da un supporto di installazione creato con un'immagine di installazione ufficiale.Il supporto di installazione fornisce funzionalità di accessibilità descritte nella pagina Install Arch Linux with accessibility options. Per metodi di installazione alternativi, vedere Category:Installation process.
Prima di installare, è consigliato dare una lettura alle FAQ. Per le convenzioni usate leggere Help:Reading. In particolare, gli esempi di codice potrebbero contenere dei segnaposto (formattati in corsivo
) che devono essere sostituiti manualmente.
Per istruzioni più dettagliate sui vari programmi vedere le rispettive pagine ArchWiki e le man page dei programmi, entrambe linkate in questa guida. Per un aiuto interattivo sono anche disponibili i canali IRC e il forum internazionale.
Arch Linux dovrebbe eseguirsi su qualsiasi computer compatibile x86_64 con un minimo di 512 MiB di RAM. Un'installazione basilare dovrebbe occupare meno di 2 GiB di spazio su disco. Poiché il processo di installazione necessita di recuperare pacchetti da un repository remoto, questa guida assume la presenza di una connessione internet funzionante.
Prima dell'installazione
Recuperare un'immagine di installazione
Il supporto di installazione e le sue firme GnuPG possono essere ottenute dalla pagina Download, a seconda di come si vuole procedere sono disponibili immagini ISO o Netboot.
Verifica della firma
E' raccomandata la verifica della firma dell'immagine prima dell'utilizzo, specialmente se è stata scaricata da un mirror HTTP, dove i download possono essere soggetti ad intercettazioni per fornire immagini malevoli.
Su un sistema con GnuPG installato, eseguire il comando seguente per scaricare la firma PGP (sotto Checksums nella pagina Download)) nella directory col file ISO, e verificarla con:
$ gpg --keyserver-options auto-key-retrieve --verify archlinux-version-x86_64.iso.sig
In alternativa, da un'installazione esistente di Arch Linux eseguire:
$ pacman-key -v archlinux-version-x86_64.iso.sig
- La stessa firma potrebbe essere stata manipolata se è stata scaricata da un sito mirror, anziché dalla pagina archlinux.org come indicato sopra. In questo caso, assicurarsi che la chiave pubblica, che è utilizzata per decifrare la firma, sia firmata da un'altra chiave di fiducia. Il comando
gpg
riporterà l'impronta (fingerprint) della chiave pubblica. - Un altro metodo per verificare l'autenticità della firma è assicurarsi che l'impronta della chiave pubblica sia identica all'impronta della chiave dello Sviluppatore di Arch Linux che ha firmato il file ISO. Vedi Wikipedia:Public-key cryptography per avere più informazioni sul processo di autentificazione della chiave pubblica.
Preparare un supporto di installazione
L'ambiente live può essere avviato da una memoria USB, un disco ottico o da una rete con PXE. Seguite le relative pagine per preparare voi stessi il supporto all'installazione in base all'immagine da voi scelta.
Avvio dell'ambiente live
- Impostare il dispositivo di avvio ad un'unità contenente il supporto di installazione di Arch Linux, tipicamente premendo un tasto specifico durante la fase POST, come indicato sulla schermata di avvio. Fare riferimento al manuale della propria scheda madre per i dettagli.
- Quando il menu di Arch Linux appare, scegliere l'opzione Arch Linux install medium e premere
Enter
per accedere all'ambiente di installazione.
- Sarai loggatto alla prima console virtuale come utente root, e sarà utilizzata la shell Zsh.
Per cambiare ad una console differente, per esempio, per vedere questa guida con Lynx durante l'installazione, utilizzare la scorciatoia Alt+arrow
. Per modificare file di configurazione sono disponibili nano, mcedit(1) e vim. Vedere packages.x86_64 per una lista dei pacchetti inclusi.
Impostare il corretto layout della tastiera
La mappatura della tastiera predefinita è quella US. Le disposizioni alternative possono essere elencate con:
# ls /usr/share/kbd/keymaps/**/*.map.gz
Per modificare la disposizione, aggiungere il nome del file corrispondente al comando loadkeys(1), omettendo percorso e l'estensione. Per esempio, per impostare la mappatura italiana:
# loadkeys it
I font utilizzabili nella console si trovano su /usr/share/kbd/consolefonts/
e possono essere impostati analogamente con setfont(8).
Verificare la modalità di boot
Per verificare con quale modalità di avvio , elencare la directory efivars:
# ls /sys/firmware/efi/efivars
Se il comando restituisce un elenco senza errori allora il sistema si è avviato in modalità UEFI. Se la directory non esiste, il sistema potrebbe essere avviato in modalità BIOS o CSM. Fare riferimento al manuale della scheda madre per i dettagli.
Connettersi ad Internet
Per impostare una connessione di rete in ambiente live, eseguire i passaggi seguenti:
- Assicurarsi che l'interfaccia di rete sia elencata ed abilitata, per esempio con ip-link(8):
# ip link
- Per reti Wireless e WWAN , assicurarsi che le schede non siano bloccatre con rfkill.
- Connettersi alla rete:
- Configurare la connessione di rete:
- DHCP: indirizzi di ip dinamici e la'aasegnazione del server DNS (fornito da systemd-networkd e systemd-resolved) dovrebbe funzionare tranquillamente per le connessioni Ethernet, WLAN e le interfacce di rete WWAN .
- Per utilizzare IP statici vedere la pagina Network configuration#Static IP address
- La conessione può essere verificata usando ping:
# ping archlinux.org
Aggiornare l'orologio di sistema
Utilizzare il comando timedatectl(1) per assicurarsi che l'orologio sia corretto:
# timedatectl set-ntp true
Per controllare lo status del servizio, utilizzare timedatectl status
.
Partizionare il disco
Quando riconosciuti dal sistema live, i dischi sono assegnati a dispositivi a blocchi come /dev/sda
, /dev/nvme0n1
o /dev/mmcblk0
. Per identificare questi dispositivi, utilizzare lsblk o fdisk.
# fdisk -l
I risultati che terminano con rom
, loop
o airoot
potrebbero essere ignorati.
Le seguenti partizioni sono richieste su un dispositivo scelto per l'installazione:
- Una partizione per la cartella|radice] (o root)
/
. - Per l'avvio in modalità UEFI, una partizione EFI di sistema.
Se si desidera creare un dispositivo a blocchi impilabile per LVM, per la cifratura del sistema o per il RAID, è necessario farlo adesso.
Utilizzare fdisk o parted per modificare le tabelle delle partizioni, per esempio:
# fdisk /dev/disco_che_si_vuole_partizionare
- Se 'l'unità non viene mostrata, assicurarsi che il controllo dei dischi non sia in modalità RAID
- Se nel disco da cui vuoi avviare il sistema è già presente una partizione EFI di sistema, usa quella esistente, non crearne un'altra.
- Lo spazio per lo swap può essere impostato su un file di swap per quei file system che lo supportano.
Disposizioni di esempio
Punto di montaggio | Partizione | Tipo di partizione | Dimensione suggerita |
---|---|---|---|
[SWAP]
|
/dev/partizione_per_swap
|
Linux swap | Almeno 512 MiB |
/mnt
|
/dev/partizione_per_root
|
Linux | Lo spazio rimanete del dispositivo |
Punto di montaggio | Partizione | Tipo di partizione | Dimensione suggerita |
---|---|---|---|
/mnt/boot or /mnt/efi
|
/dev/partrizione_per_il_sistama_efi
|
EFI system partition | Almeno 260 MiB |
[SWAP]
|
/dev/partizione_per_swap
|
Linux swap | Almeno 512 MiB |
/mnt
|
/dev/partizione_per_root'
|
Linux x86-64 root (/) | Resto del dispositivo |
-
/mnt/efi
dovrebbe essere considerato solo se il boot loader utilizzato è in grado di caricare il kernel e le immagini initramfs dal volume di root. Vedi l'avviso in Arch boot process#Boot loader.
Vedere anche Partitioning#Example layouts.
Formattare le partizioni
Ciascuna partizione appena creata deve essere formattata con un file system appropriato. Per esempio, se la partizione della radice è /dev/partizione_per_root
, per creare un file system ext4, esegui:
# mkfs.ext4 /dev/partizione_per_root
Se hai creato una partizione di swap, inizializzala con mkswap(8):
# mkswap /dev/partizione_per_swap
Per ulteriori dettagli, consulta File systems#Creare un filesystem.
/dev/*_partition
con il percorso del dispositivo a blocchi appropriato.Se hai creato una partizione di sistema EFI, EFI system partition#Format the partition in FAT32 usando mkfs.fat(8).
# mkfs.fat -F 32 /dev/efi_system_partition
Montare il file system
Montare il file system della partizione radice in /mnt
, per esempio se il dispositivo per root è /dev/partizione_per_root
:
# mount /dev/partizione_per_root /mnt
Creare eventuali punti di mount rimanenti (come /mnt/efi
) con mkdir(1) e montare le partizioni corrispondenti.
Se hai creato una partizione di swap, abilitala con swapon(8):
# swapon /dev/partizione_per_swap
genfstab(8) successivamente rileverà il file system montato e le partizioni di swap.
Installazione
Selezionare il mirror corretto
I pacchetti da installare verranno scaricati da server mirror che sono definiti in /etc/pacman.d/mirrorlist
. Sul sistema live, dopo aver stabilito la connessione di rete, reflector aggiornerà tutta la lista dei server mirror scegliendo gli ultimi 20 recentemente aggiornati e sincronizzati , ordinandoli in abase al loro download rate [1].
Il mirror che si troverà più in alto nella lista sarà quello a priorità maggiore quando si andrà a scaricare un pacchetto. Potresti voler modificare questo file pe verificare se ti soddisfa. Nel caso,editate il file a vostro piacimento e spostare il mirror più vicino geograficamente in cima alla lista, oppure secondo altri criteri.
Questo file, verrà poi copiato sul nuovo sistema installato da pacstrap, pertanto è importante modificarlo correttamente.
Installare i pacchetti essenziali
Usare lo script pacstrap(8) per installare il pacchetto base, il kernel linux e i firmware per gli hardware più comuni:
# pacstrap /mnt base linux linux-firmware
Il pacchetto base non include tutti gli strumenti presenti sul sistema live di installazione, quindi l'installazione di altri pacchetti potrebbe essere necessaria per avere un sistema base completamente funzionante. In particolare, considerare l'installazione di:
- utilità utente per la gestione dei file systems che saranno utilizzati dal sistema,
- utilità per accedere a partizioni RAID o LVM,
- firmware specifici per altri dispositivi non inclusi in linux-firmware (ad esempio sof-firmware per schede audio),
- software necessari per la rete,
- un editor di testo,
- pacchetti per accedere alla documentazione delle pagine man e info: man-db, man-pages e texinfo.
Per installare altri pacchetti o gruppi di pacchetti, aggiungere i nomi (separati da spazio) al comando pacstrap precedente o utilizzare pacman mentre ci si trova nel chroot del nuovo sistema. Per confronto, i pacchetti disponibili nel sistema live possono trovarsi su packages.x86_64.
Configurare il sistema
Fstab
Generare un file fstab (usare -U
o -L
per definire se si vuole riferire alla partizioni con UUID o labels rispettivamente):
# genfstab -U /mnt >> /mnt/etc/fstab
Controllare il risultato nel file /mnt/etc/fstab
ed editare in caso di errore.
Chroot
Cambiare la radice nel nuovo sistema:
# arch-chroot /mnt
Fuso orario
Impostare il proprio fuso orario:
# ln -sf /usr/share/zoneinfo/Regione/Città /etc/localtime
Eseguire hwclock(8) per generare /etc/adjtime
:
# hwclock --systohc
Questo comando assume che il proprio orologio hardware sia impostato su UTC. Per ulteriori dettagli, vedere System time#Time standard.
Localizzazione
Modificare /etc/locale.gen
e decommentare it_IT.UTF-8 UTF-8
e altre localizzazioni necessarie. Generare le localizzazioni eseguendo:
# locale-gen
Creare il file locale.conf(5), e impostare la variable LANG di conseguenza:
/etc/locale.conf
LANG=it_IT.UTF-8
Se si è settato un layout della tastiera, rendere persistente questa modifica in vconsole.conf(5):
/etc/vconsole.conf
KEYMAP=it
Configurazione della rete
Creare il file hostname(5):
/etc/hostname
mio_hostname
Completa la configurazione di rete per il nuovo ambiente installato, che include l'installazione del software preferito per la gestione della rete.
Initramfs
La creazione di un nuovo initramfs normalmente non è necessaria, in quanto mkinitcpio è stato eseguito durante l'installazione del pacchetto kernel con pacstrap.
Per LVM, cifratura del sistema o RAID, modificare mkinitcpio.conf(5) e ricreate l'immagine initramfs:
# mkinitcpio -P
Password di root
Impostare una password per l'utente root:
# passwd
Boot loader
Scegli e installa un boot loader compatibile con Linux. Se hai una CPU Intel o AMD, abilitane l'aggiornamento del microcodice.
Reboot
Uscire dall'ambiente chroot con exit
o premendo Ctrl+D
.
Opzionalmente smontare a mano le partizioni con umount -R /mnt
: questo potrebbe portare a qualche warning di partizione "busy" (occupata, quindi impossibile da smontare), trovarne la causa con fuser(1).
Riavviare la macchina con un reboot
. Tutte le partizioni vengono smontate automaticamente da systemd. Ricordare di rimuovere il supporto di installazione e di loggarsi sulla nuova Arch Linux tramite l'utente root appena creato.
Post-Installazione
Vedere General recommendations per la gestione del sistema e per tutorials post installazione (gestione di utenti, interfacce grafiche, suoni, configurazione di eventuali touchpad...)
Per una lista di applicazioni che potrebbero tornare utili leggere: List of applications.