Network configuration (Italiano)
Questo articolo descrive come configurare le connessioni di rete su OSI layer 3 e versioni successive. Le specifiche del supporto sono gestite nelle sottopagine Ethernet e Wireless.
Una semplice guida per la configurazione di rete e risoluzione di problemi annessi.
Controllare la connessione
Per risolvere i problemi relativi a una connessione di rete, attenersi alle seguenti condizioni e assicurarsi di soddisfarle:
- La tua interfaccia di rete è elencata e abilitata. Altrimenti, controlla il driver del dispositivo – vedi Ethernet#Device driver o Wireless#Device driver.
- Sei connesso alla rete. Il cavo è collegato o sei connesso alla LAN wireless.
- La tua interfaccia di rete ha un indirizzo IP.
- Puoi effettuare il ping di un indirizzo IP locale (ad esempio il tuo gateway predefinito).
- Puoi effettuare il ping di un indirizzo IP pubblico (ad es.
8.8.8.8
, che è un server DNS di Google ed è un indirizzo conveniente con cui testare). -
Controlla se puoi risolvere i nomi di dominio (es.
archlinux.org
).
Ping
$ ping www.example.com
PING www.example.com (93.184.216.34): 56(84) data bytes 64 bytes from 93.184.216.34: icmp_seq=0 ttl=56 time=11.632 ms 64 bytes from 93.184.216.34: icmp_seq=1 ttl=56 time=11.726 ms 64 bytes from 93.184.216.34: icmp_seq=2 ttl=56 time=10.683 ms ...
Per ogni risposta che ricevi, l'utility ping stamperà una riga come quella sopra. Per maggiori informazioni vedere il manuale ping(8). Si noti che i computer possono essere configurati per non rispondere alle richieste echo ICMP.
Se non ricevi risposta, ciò potrebbe essere correlato al tuo gateway predefinito o al tuo provider di servizi Internet (ISP). Puoi eseguire un traceroute per diagnosticare ulteriormente il percorso verso l'host.
ping: icmp open socket: Operazione non consentita
durante l'esecuzione di ping, prova a reinstallare il pacchetto iputils.Gestione della rete
Per configurare una connessione di rete, seguire i seguenti passaggi:
- Assicurati che la tua interfaccia di rete sia elencata e abilitata.
- Connettiti alla rete. Collega il cavo Ethernet o connettiti alla LAN wireless.
- Configura la tua connessione di rete:
- indirizzo IP statico
- indirizzo IP dinamico: usa DHCP
net-tools
Arch Linux ha deprecato net-tools in favore di iproute2.[1]
Comando deprecato | Nuovo comando |
---|---|
arp | ip neighbor |
ifconfig | ip address, ip link |
netstat | ss[broken link: invalid section] |
route | ip route |
Per una panoramica più completa, vedere Comandi di rete Linux deprecati e loro sostituzioni.
iproute2
iproute2 è una dipendenza del meta pacchetto base e fornisce l'interfaccia a riga di comando ip(8), utilizzata per gestire le interfacce di rete, indirizzi IP e la tabella di instradamento. Tieni presente che la configurazione eseguita utilizzando ip
andrà persa dopo un riavvio. Per una configurazione persistente, puoi utilizzare un gestore di rete o automatizzare i comandi ip utilizzando script e systemd units. Si noti che i comandi ip
possono essere generalmente abbreviati, per chiarezza sono comunque spiegati in questo articolo.
Interfacce di rete
Per impostazione predefinita udev assegna i nomi alle interfacce di rete utilizzando Predictable Network Interface Names, che antepone i nomi alle interfacce con en
(wired/Ethernet), wl
(wireless/WLAN) o ww
(WWAN). Vedi systemd.net-naming-scheme(7).
Elenco delle interfacce di rete
a indicarea indicare
I nomi delle interfacce cablate e wireless possono essere trovati tramite ls /sys/class/net
o ip link
. Nota che lo
è l'virtual loopback interface e non viene utilizzata per effettuare connessioni di rete.
I nomi dei dispositivi wireless possono essere recuperati anche utilizzando iw dev
. Vedi anche Wireless#Ottieni il nome dell'interfaccia[broken link: invalid section].
Se la tua interfaccia di rete non è elencata, assicurati che il driver del dispositivo sia stato caricato correttamente. Vedere Ethernet#Device driver o [[Wireless#Device driver]
Indirizzo==== Abilitazione e disabilitazione delle interfacce di rete ====
Le interfacce di rete possono essere abilitate o disabilitate usando ip link set interface up|down
, si veda ip-link(8).
Per controllare lo stato dell'interfaccia enp2s0
:
$ ip link show dev enp2s0
2: enp2s0: <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP> mtu 1500 qdisc pfifo_fast master br0 state DOWN mode DEFAULT qlen 1000 ...
La parola UP
in <BROADCAST,MULTICAST,UP,LOWER_UP>
sta a indicare che l'interfaccia è attiva, non si considera la successiva state DOWN
.
enp2s0
, rimuoverlo rimuoverà anche il percorso e ripristinarlo non ristabilirà automaticamente il percorso predefinito. Vedere #Tabella di routing per ristabilirlo.Indirizzo IP statico o dinamico?
Se utilizzate un Wi-FI o un router, ad esempio, a casa, molto probabilmente utilizzerete un indirizzo IP dinamico. L'indirizzo IP viene assegnato dal Wi-Fi o dal router ed è il modo in cui il vostro computer dovrebbe essere configurato. Oppure, se si e a casa e il vostro computer è connesso al modem del vostro ISP, ad esempio un modem via cavo, anche questo utilizzerà un indirizzo IP dinamico. Gli indirizzi IP dinamici possono cambiare ogni volta che accendi il computer. In un ambiente di lavoro si potrebbe avere un indirizzo IP statico o un indirizzo IP dinamico. Si può configurare il proprio router in modo che assegni sempre al proprio computer lo stesso indirizzo IP, in questo casi si sta utilizzando un indirizzo IP statico. Quando si utilizza un indirizzo IP dinamico, sarà necessario utilizzare DHCP in modo che possa configurare l'interfaccia di rete con l'indirizzo IP corretto. Oltre a configurare l'ìndirizzo IP, DHCP può anche configurare il routing (come arrivare da dove ti trovi a qualsiasi punto della rete sta andando) così come i name server, che convertono il nome host, ad esempio, google.com, nel suo indirizzo IP, un numero con dei punti.
Indirizzo IP statico
Un indirizzo IP statico può essere configurato con la maggior parte dei gestori di rete e anche con dhcpcd.
Per configurare manualmente un indirizzo IP statico, aggiungi un indirizzo IP come descritto in #Indirizzi IP, imposta la tua Tabella di routing e configura i tuoi server DNS.
Indirizzi IP
Gli indirizzi IP sono gestiti usando ip-address(8).
Per un elenco d'indirizzi IP
$ ip address show
Per aggiungere un indirizzo IP a una interfaccia
# ip address add address/prefix_len broadcast + dev interface
- Nota che :
- l'indirizzo è fornito in CIDR notation per fornire anche un subnet mask
-
+
è un simbolo speciale che fa derivareip
broadcast address dall'indirizzo IP e dalla subnet mask
- Nota: Assicurati che gli indirizzi IP assegnati manualmente non siano in conflitto con quelli assegnati da DHCP.
Eliminare un indirizzo IP da una interfaccia:
# ip address del address/prefix_len dev interface
Eliminare tutti gli indirizzi che corrispondono a un criterio, ad es. di una specifica interfaccia:
# ip address flush dev interface
Tabella di routing
La routing table è usata per determinare se puoi raggiungere direttamente un indirizzo IP o quale gateway (router) dovresti usare. Se nessun'altra route corrisponde all'indirizzo IP, viene utilizzato il gateway predefinito.
La tabella di routing è gestita utilizzando ip-route(8).
PREFIX è una notazione CIDR o default
per il gateway predefinito.
Elenco percorsi IPv4
$ ip route show
Elenco percorsi IPv6
$ ip -6 route
Aggiungere un percorso
# ip route add PREFIX via address dev interface
Cancellare un percorso
# ip route del PREFIX via address dev interface
DHCP
Un server Dynamic Host Configuration Protocol (DHCP) fornisce ai client un indirizzo IP dinamico, la subnet mask, l'indirizzo IP del gateway predefinito e, facoltativamente, anche i server dei nomi DNS.
Per utilizzare DHCP è necessario un server DHCP nella rete e un client DHCP:
Client | Package | Archiso | Note | Systemd units |
---|---|---|---|---|
dhcpcd | dhcpcd | Yes | DHCP, DHCPv6, ZeroConf, static IP |
dhcpcd.service , dhcpcd@interface.service
|
ISC dhclient | dhclient | Yes | DHCP, DHCPv6, BOOTP, static IP |
dhclient@interface.service
|
- Non dovresti eseguire due client DHCP contemporaneamente.
- Invece di utilizzare direttamente un client DHCP autonomo, puoi anche utilizzare un gestore di rete, alcuni dei quali hanno un client DHCP integrato.
- Puoi controllare se un server DHCP è in esecuzione con dhcping.
- Mentre aspetti che venga assegnato un IP puoi eseguire qualcosa come
watch -n 1 ping -c 1 archlinux.org
per confermare che la rete è connessa.
Servers
Server | Package | IPv4 | IPv6 | GUI | Interfaces | Storage backend(s) | Note |
---|---|---|---|---|---|---|---|
dhcpd | dhcp | Yes | Yes | Glass-ISC-DHCP | ? | File | |
dnsmasq | dnsmasq | Yes | Yes | No | ? | File | come DNS, PXE e TFTP |
Kea | kea | Yes | Yes | Kea-Anterius (Experimental) | REST, RADIUS e NETCONF | File, MySQL, PostgreSQL e Cassandra | come DNS |
Gestori di rete
Un gestore di rete consente di gestire le impostazioni della connessione di rete nei cosiddetti profili di rete per facilitare il cambio di rete.
Network manager | GUI | Archiso [2] | CLI tools |
PPP support (e.g. 3G modem) |
DHCP client | systemd units |
---|---|---|---|---|---|---|
ConnMan | 8 unofficial | No | connmanctl(1) | Yes (with ofonoAUR) | internal |
connman.service
|
netctl | 2 unofficial | No | netctl(1), wifi-menu | Yes | dhcpcd or dhclient |
netctl-ifplugd@interface.service , netctl-auto@interface.service
|
NetworkManager | Yes | No | nmcli(1), nmtui(1) | Yes | internal or dhclient |
NetworkManager.service
|
systemd-networkd | No | Yes (base) | networkctl(1) | No | internal |
systemd-networkd.service , systemd-resolved.service
|
Impostare l'host name
Un hostname è un nome univoco creato per identificare un pc in rete, configurato in /etc/hostname
-per ulteriori dettagli vedere hostname(5) e hostname(7). Il file può contenere il nome di dominio del sistema, se presente. Per impostare il nome host, editare /etc/hostname
per includere una singola riga con myhostname
:
/etc/hostname
myhostname
In alternativa, usando hostnamectl(1):
# hostnamectl set-hostname myhostname
Per impostare temporaneamente il nome host (fino al riavvio), usa hostname(1) da inetutils:
# hostname myhostname
Per impostare il nome host 'pretty' e altri metadati della macchina, vedere machine-info(5).
Risoluzione del nome host locale
nss-myhostname(8) (un modulo NSS fornito da systemd) fornisce la risoluzione del nome host locale senza dover modificare /etc/hosts
. Si è abilitata di default.
Alcuni software possono comunque leggere direttamente /etc/hosts
, vedere [3] [4] per esempi. Per evitare che possano potenzialmente interrompere, bloccare o ritardare in altro modo l'operazione, assicurati che possano risolvere il nome host locale e localhost
configurando il file hosts(5):
/etc/hosts
127.0.0.1 localhost ::1 localhost 127.0.1.1 myhostname
Per un sistema con un indirizzo IP permanente, sostituire 127.0.1.1
con quell'indirizzo IP permanente. Per un sistema con un nome di dominio completo, inserire il nome di dominio completo prima del nome host. Per esempio:
/etc/hosts
127.0.0.1 localhost ::1 localhost 203.0.113.45 host1.fqdomain.example host1
/etc/hosts
è significativo. La prima stringa è considerata il nome host canonico e può essere aggiunta ai domini padre, dove i componenti del dominio sono separati da un punto. Tutte le stringhe successive sulla stessa riga sono considerate alias. Vedi hosts(5) per maggiori informazioni.Di conseguenza il sistema risolve entrambe le voci:
$ getent hosts
127.0.0.1 localhost 127.0.0.1 localhost 127.0.1.1 myhostname
Risoluzione del nome host della rete locale
Per rendere la tua macchina accessibile nella tua LAN tramite il suo nome host puoi:
- modifica il file
/etc/hosts
per ogni dispositivo nella tua LAN, vedi hosts(5) - configura un DNS server per risolvere il tuo nome host e fare in modo che i dispositivi LAN lo utilizzino (ad es. tramite #DHCP)
- o nel modo più semplice: usa un servizio Rete a configurazione zero:
- Risoluzione del nome host tramite NetBIOS di Microsoft. Fornito da Samba su Linux. Richiede solo
nmb.service
. I computer che eseguono Windows, macOS o Linux connmb
in esecuzione potranno trovare la tua macchina. - Risoluzione del nome host tramite mDNS. Fornito da
nss_mdns
con Avahi (vedi Avahi#Hostname resolution per i dettagli di configurazione) o systemd-resolved. I computer che eseguono macOS, o Linux con Avahi o sistema risolto in esecuzione, saranno in grado di trovare la tua macchina. L'API Win32 precedente non supporta mDNS, il che potrebbe impedire ad alcune applicazioni Windows meno recenti di accedere al dispositivo.
- Risoluzione del nome host tramite NetBIOS di Microsoft. Fornito da Samba su Linux. Richiede solo
Tips and tricks
Cambia il nome dell'interfaccia
È possibile modificare il nome del dispositivo definendo il nome manualmente con una regola udev. Per esempio:
/etc/udev/rules.d/10-network.rules
SUBSYSTEM=="net", ACTION=="add", ATTR{address}=="aa:bb:cc:dd:ee:ff", NAME="net1" SUBSYSTEM=="net", ACTION=="add", ATTR{address}=="ff:ee:dd:cc:bb:aa", NAME="net0"
Queste regole verranno applicate automaticamente all'avvio.
Un paio di cose da notare:
- Per ottenere l'indirizzo MAC di ogni scheda, usa questo comando:
cat /sys/class/net/device_name/address
- Assicurati di utilizzare i valori esadecimali minuscoli nelle regole udev. Non gli piacciono le maiuscole.
Se la scheda di rete ha un MAC dinamico, puoi utilizzare DEVPATH
, ad esempio:
/etc/udev/rules.d/10-network.rules
SUBSYSTEM=="net", DEVPATH=="/devices/platform/wemac.*", NAME="int" SUBSYSTEM=="net", DEVPATH=="/devices/pci*/*1c.0/*/net/*", NAME="en"
Per ottenere il DEVPATH
di tutti i dispositivi attualmente connessi, guarda dove portano i collegamenti simbolici in /sys/class/net/
. Per esempio:
file /sys/class/net/*
/sys/class/net/enp0s20f0u4u1: symbolic link to ../../devices/pci0000:00/0000:00:14.0/usb2/2-4/2-4.1/2-4.1:1.0/net/enp0s20f0u4u1 /sys/class/net/enp0s31f6: symbolic link to ../../devices/pci0000:00/0000:00:1f.6/net/enp0s31f6 /sys/class/net/lo: symbolic link to ../../devices/virtual/net/lo /sys/class/net/wlp4s0: symbolic link to ../../devices/pci0000:00/0000:00:1c.6/0000:04:00.0/net/wlp4s0 d'interfaccia
Il percorso del dispositivo deve corrispondere sia al nuovo che al vecchio nome del dispositivo, poiché la regola può essere eseguita più di una volta all'avvio. Ad esempio, nella seconda regola, '/devices/pci*/*1c.0/*/net/enp*'
sarebbe sbagliato poiché smetterà di corrispondere una volta cambiato il nome in it
. Solo la regola predefinita del sistema si attiverà la seconda volta, causando la modifica del nome ad es. enp1s0
.
Se stai utilizzando un dispositivo di rete USB (ad es. Tethering del telefono Android) che ha un indirizzo MAC dinamico e desideri essere in grado di utilizzare diverse porte USB, puoi invece utilizzare una regola che corrisponda a seconda del fornitore e dell'ID prodotto:
/etc/udev/rules.d/10-network.rules
SUBSYSTEM=="net", ACTION=="add", ATTRS{idVendor}=="12ab", ATTRS{idProduct}=="3cd4", NAME="net2"
Per testare le regole, si possono essere verificare direttamente dallo spazio utente, ad es. con udevadm --debug test /sys/class/net/*
. Ricordati di rimuovere prima l'interfaccia che stai cercando di rinominare (es. ip link set enp1s0 down
).
net0
, net1
, wifi0
, wifi1
. Per ulteriori dettagli, consultare la documentazione [5].Ripristina i nomi delle interfacce tradizionali
Se si preferisce mantenere i nomi delle interfacce tradizionali come eth0, Predictable Network Interface Names si può disabilitare mascherando la regola udev:
- ln -s /dev/null /etc/udev/rules.d/80-net-setup-link.rules
In alternativa, aggiungere net.ifnames=0
ai kernel parameters.
Imposta l'MTU del dispositivo e la lunghezza della coda
Puoi modificare il dispositivo MTU e la lunghezza della coda definendo manualmente con una regola udev. Per esempio:
/etc/udev/rules.d/10-network.rules
ACTION=="add", SUBSYSTEM=="net", KERNEL=="wl*", ATTR{mtu}="1500", ATTR{tx_queue_len}="2000"
mtu
: l'utilizzo di un valore maggiore di 1500 (i cosiddetti jumbo frames) può accelerare notevolmente i trasferimenti di rete. Si noti che tutte le interfacce di rete, inclusi gli switch nella rete locale, devono supportare la stessa MTU per utilizzare i frame jumbo. Per PPPoE, l'MTU non deve essere maggiore di 1492. Puoi anche impostare l'MTU tramite systemd.netdev(5).
tx_queue_len
: valore ridotto per dispositivi più lenti con una latenza elevata come collegamenti modem e ISDN. Un valore alto è consigliato per server connessi tramite connessioni Internet ad alta velocità che eseguono grandi trasferimenti di dati.
Incollaggio o LAG
Vedere netctl o systemd-networkd, o Wireless bonding.
Aliasing dell'indirizzo IP
L'aliasing IP è il processo di aggiunta di più di un indirizzo IP a un'interfaccia di rete. Con questo, un nodo su una rete può avere più connessioni a una rete, ognuna con uno scopo diverso. Gli usi tipici sono l'hosting virtuale di server Web e FTP o la riorganizzazione dei server senza dover aggiornare altre macchine (questo è particolarmente utile per i server dei nomi).
Esempio
Per impostare manualmente un alias, per alcune NIC, utilizzare iproute2 per eseguire
- ip addr add 192.168.2.101/24 dev enp2s0 label enp2s0:1
Per rimuovere un dato alias eseguire
- ip addr del 192.168.2.101/24 dev enp2s0:1
I pacchetti destinati a una sotto rete utilizzeranno l'alias primario per impostazione predefinita. Se l'IP di destinazione si trova all'interno di una sotto rete di un alias secondario, viene impostato rispettivamente l'IP di origine. Considera il caso in cui ci sia più di una NIC, le route predefinite possono essere elencate con ip route
.
Modalità promiscua
L'attivazione della modalità promiscua farà sì che una NIC (wireless) inoltri tutto il traffico che riceve al sistema operativo per un'ulteriore elaborazione. Questo è l'opposto della 'modalità normale' in cui una NIC eliminerà i frame che non è destinata a ricevere. Viene spesso utilizzato per la risoluzione dei problemi di rete avanzata e packet sniffing.
/etc/systemd/system/[email protected]
[Unit] Description=Set %i interface in promiscuous mode After=network.target [Service] Type=oneshot ExecStart=/usr/bin/ip link set dev %i promisc on RemainAfterExit=yes [Install] WantedBy=multi-user.target
Se vuoi abilitare la modalità promiscua sull'interfaccia enp2s0
esegui enable [email protected]
.
Interrogare i socket
ss è un'utilità per esaminare le porte di rete e fa parte del pacchetto iproute2. Ha una funzionalità simile all'utilità netstat [6].
L'uso comune include:
Visualizza tutti i socket TCP con i nomi dei servizi:
$ ss -at
Visualizza tutti i socket TCP con i numeri di porta:
$ ss -atn
Visualizza tutti i socket UDP:
$ ss-au
Per maggiori informazioni vedi ss(8).
Risoluzione dei problemi
Scambio computer/modem via cavo
La maggior parte degli ISP (videotron for example) ha il modem via cavo configurato per riconoscere un solo PC client, attraverso il MAC Address della sua interfaccia di rete. Una volta che il modem via cavo ha acquisito il MAC Address del primo PC, o della relativa periferica, non risponderà in alcun modo ad un altro MAC Address. Pertanto, se si cambia un PC con un altro (o router), il nuovo PC (o router) non funzionerà con il modem via cavo, in quanto ha un MAC Address diverso dal precedente. Per effettuare il reset del modem via cavo in modo che riconosca il nuovo PC, è necessario spegnerlo e riaccenderlo. Una volta che il modem via cavo si è riavviato ed è ritornato completamente in linea (le spie luminose sono stabili), riavviare il nuovo computer in modo da effettuare una nuova richiesta DHCP, o effettuarla manualmente.
Se questo metodo non funziona, è necessario clonare il MAC Address del pc originario. Vedere quindi #Cambiare MAC/hardware address[broken link: invalid section].
Il problema del TCP Window Scaling
I pacchetti TCP contengono nell'header un campo "window" che indica la quantità di dati che deve restituire l'altro host. Questo campo è di 16 bit, dato che la dimensione della finestra è al massimo 64kb. I pacchetti TCP vengono mantenuti in cache per un certo tempo e, se la memoria è (o era) limitata, è probabile che l'host la finisca rapidamente.
Nel 1992, quando cominciò ad essere disponibile molta memoria, per migliorare la situazione, fu scritta la RFC 1323: fu introdotto in "Window Scaling". Il valore "window", presente in tutti i pacchetti, viene modificato da uno "Scale Factor" definito una sola volta all'inizio della connessione. Questo campo, di 8 bit, permette alla finestra di essere fino a 32 volte più grande dei 64Kb iniziali.
Sembra che alcuni router e firewall riscrivano lo Scale Factor a 0 che causa "incomprensioni" tra gli host.
Il kernel 2.6.17 ha introdotto un nuovo algoritmo che genera Scale Factors più alti, in modo tale da rendere il problema di questi router e firewall virtualmente più visibile.
La connessione, in questi casi, si interrompe o è, al più, molto lenta.
Come diagnosticare questo problema?
Prima di tutto chiariamo: è molto difficile. In alcuni casi, non sarà possibile effettuare connessioni TCP (HTTP, FTP, ...), in altri sarà possibile comunicare solo con alcuni host (molto pochi).
Quando si ha questo problema, l'output di dmesg
è ok, i log sono puliti e ip addr
riporta una configurazione corretta... quindi sembra tutto normale.
Se non è possibile raggiungere nessun sito Web, ma è possibile pingare alcuni host, probabilmente si è incappati in questo problema: il ping utilizza il protocollo ICMP e non è affetto da problemi TCP.
Si può provare ad utilizzare Wireshark. Si possono vedere comunicazioni UDP e ICMP che avvengono correttamente e le connessioni TCP che non vanno a buon fine (solo verso host 'esterni').
Come risolverlo?
La strada sbagliata
Per risolvere il problema, si può cambiare il valore tcp_rmem, su cui si basa il calcolo dello Scale Factor. Sebbene dovrebbe funzionare per la maggior parte degli host, non è sicuro che funzioni in tutti i casi, specialmente per host molto distanti.
echo "4096 87380 174760" > /proc/sys/net/ipv4/tcp_rmem
Il metodo corretto)
Semplicemente, disabilitare il Window Scaling. Anche se è una caratteristica carina, può rivelarsi scomoda se non si può sistemare il router malfunzionante. Ci sono diversi metodi per disabiltare il Window Scaling, e sembra che il più sicuro (che funziona sui kernel più recenti) sia aggiungere la seguente linea in /etc/sysctl.d/99-disable_window_scaling.conf
: (vedere anche sysctl)
net.ipv4.tcp_window_scaling = 0
Il metodo migliore
Questo problema è causato da router/firewall malfunzionanti, quindi vanno cambiati.
Ulteriori informazioni
Questa sezione si basa sull'articolo LWN TCP window scaling and broken routers e sull’articolo di Kernel Trap : Window Scaling on the Internet.
Altre discussioni pertinenti sono presenti su LKML.
Il secondo PC connesso non è in grado di utilizzare la LAN in parallelo
Il primo PC ha due LAN. Il secondo PC ha una LAN ed è connesso al primo PC. Andiamo al secondo PC per dare tutto l'accesso alla LAN dopo l'interfaccia a ponte:
# sysctl net.bridge.bridge-nf-filter-pppoe-tagged=0 # sysctl net.bridge.bridge-nf-filter-vlan-tagged=0 # sysctl net.bridge.bridge-nf-call-ip6tables=0 # sysctl net.bridge.bridge-nf-call-iptables=0 # sysctl net.bridge.bridge-nf-call-arptables=0